Dubai: una Nuova Destinazione Turistica

Palm Jumeirah e altre “meraviglie”

Questo grande arcipelago artificiale è Palm Jumeirah. Il nome è dovuto alla sua forma, a forma di Palma, elemento vegetale tipico della zona, unito al fatto che si trova al largo della parte della città denominata per l’appunto Jumeirah. è un’isola/arcipelago (dipende da come si consideri i avri tronconi della mezza luna) che ha quindi la forma di un tronco con una chioma composta da 17 rami racchiusi da una mezzaluna che costituisce un frangiflutti lungo 11 km. L’isola (la palma) è lunga 5 km lungo l’asse e 5 km in trasversale.  I rami e il tronco sono seminati da ville e appartamenti di lusso. Sulla mezzaluna, lungo l’asse della palma, come vedete in lontananza nella Fig.3 si trova l’albergo Atlantis, collegato tramite la Monorotaia Palm Jumeirah. Ad ogni modo Atlantis non è l’unico hotel di Palm Jumeirah, ma è senza dubbio il più spettacolare.

Fig.3
villette sui rami di “The Palm”

In Fig.4 trovate un’immagine presa dalla stazione spaziale internazionale, nonostante sia un’immagine del 2005 quindi antecedente al completamento dell’opera e dell’innaugurazione dell’hotel Atlantis, ma rende l’idea delle notevoli dimensioni dell’opera.

Fig.4

E attraverso questo filmato su youtube del 2015 potrete considerare le dimensioni e virtualmente visitare questa grande isola artificiale

In questo articolo di un paio di anni fa si parla proprio di Palm Jumeirah e dei suoi sviluppi, è di TimeOut Dubai e a parere mio è fatto bene: https://www.timeoutdubai.com/aroundtown/features/77106-whats-happening-on-the-palm-jumeirah

Questa impressionante opera è sicuramente una meraviglia di ingegneria moderna. In fase di progettazione forse ci si erano fatti rpendere troppo la mano, infatti questa era soltanto una delle tre “palme” progettate. Queste immense opere hanno avuto dei costi notevoli anche per gli sterminati fondi (e per la capacità di attrazione di capitale) di un paese ricco come Dubai. Si è comunque realizzato anche una seconda Palma che però deve essere ancora completata, in ritardo sui tempi programmati. Questa seconda Palma è Palm Jebel Ali, più grande del 50% rispetto alla Jumeirah.

Le difficoltà finanziarie hanno posticipato la sua realizzazione, ad ogni modo la costruzione procede e dovrebbe diventare sede di abitazione (luogo residenziale – ville e case di lusso) per circa 250.000 persone, oltre ad ospitare parchi tematici e sei porti turistici: https://www.dubai.it/palm-jebel-ali/ (qua vi illustra amche alcune difficoltà finanziarie)

In verità nel progetto iniziale le palme dovevano essere tre, la terza di gran lunga (!!) la più grande. Questa doveva essere Palm Deira, il nome derivava dal fatto che sarebbe dovuta sorgere nella zona della città denominata Deira. A differenza di Jebel Ali questo progetto si è completamente arenato (riferimento che non poteva essere più pertinente visto alla modalità di costruzione che consiste nello strappare sabbia al mare). In verità i lavori erano però già iniziati e così per non perdere del tutto ciò che si era già costruito il progetto è stato convertito in un relativamente (!!) più modesto progetto. Ovvero in Deira Islands, delle “semplici” isole artificiali al largo della costa di Dubai che una volta concluse ospiteranno abitazioni, appartamenti, hotel e ristoranti.

Ad ogni modo se il progetto di Palm Deira è naufragato, si può sempre trovare qualche altro progetto per stupire. Se fallisce il progetto di una terza palma, si può fare un arcipelago a forma delle terre emerse del pianeta terra. Ed ecco a voi: The World, progetto in costruzione. Per dir la verità non che anche questo megagalattico progetto non abbia avuto le sue difficoltà. Tutt’altro. Anzi queste difficoltà erano divenute tali che il progetto fu sul punto di fallire nonostante l’avvio dei lavori (cosa che purtroppo da noi in Italia non dovrebbe sorprenderci più di tanto … vedere quello splendido buco sul monte che avrebbe doivuto edar seguito all’autostrada “due mari” … ternta anni fa …). Ciononostante si trovò la soluzione ed ora l’opera sta aprendo le prime isole/resort, vedere: https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-10-15/birkett-salvatore-dubai-world-180452.shtml . Ma diamogli un’occhiata più da vicino a quest’opera che ha pochi eguali al mondo.

The World: arcipelago artificiale che replica in miniatura i cinque continenti e che ha assicurato a Dubai centinaia di nuovi kilometri di spiagge, coste e un’infinità di complessi residenziali, commerciali e di resort di lusso.

Sorge a fianco di Palm Jumeirah, tra questa e quella che doveva essere Palm Deira.

The World (pictured 2018) is a man-made archipelago consisting of some 300 islands off the coast of Dubai. Construction work for the islands was completed in 2008, but later the financial crisis struck, putting on ice nearly all development projects for the best part of a decade.

Four kilometers off the Dubai coastline lies Europe. Or a version of it, at least.
Comprising six man-made islands styled after a mix of European countries and cities, when completed this $5 billion megaproject will be able to accommodate 16,000 tourists in the height of travel luxury.
In this Europe the sun nearly always shines, the ocean’s warm and white sands are never far away. There’s Venice and St Petersburg, Sweden, Germany, Switzerland and more. And, if you have the money, it could be yours for a vacation or a lifetime.
Called The Heart of Europe and currently under construction, it’s the latest chapter in one of Dubai’s grandest — and most eyebrow-raising — enterprises: The World.

https://edition.cnn.com/travel/article/the-heart-of-europe-the-world-dubai/index.html

la parte che stanno completando è relativa all’Europa settentrionale. La Svezia è completata così come sono già state fatte alcune “villette galleggianti” e la Germania è in procinto di esser completata. Poi ci si allargherà al resto della “main Europe” con l’Italia (creazione di location che richiamano Portofino, o un’isola fluttuante che rappresenterà Venezia) e la costa Azzurra in primo piano. per le altre parti è stata completata la creazione dell’isola ma devono partire i lavori quindi si hanno solo dei render mentre queste che seguono sono le fotografie dei lavori in fasi di ultimazione della parte relativa all’Europa settentrionale. Quello che è interessante è che questo mastodontico progetto è rivolto nelle intenzioni (soprattutto) al turismo interno. Il mercato turistico emiratino oltre che ad essere in forte ascesa è anche uno dei più ricchi al mondo (vedere i dati forniti da Antenna Dubai e propostici dall’Enit-link al documento), l’idea è di far spendere parte di questa ricchezza a casa propria.

The six-island resort The Heart of Europe, pictured in construction last year.
CNN
A Floating Seahorse, a under-over water villa first unveiled in 2015. In the Heart of Europe
The heart-shaped St Petersburg Island.
CNN
A “palace” on Sweden Island, seen from the air. in teh heart of Europe
Di Imre Solt – Dubai construction update Part 4 Page 14 at Post 280, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2767001

Tutte queste isole e arcipelaghi artificiali hanno radicalmente cambiato il profilo (visto dall’alto!) di Dubai. Hanno tarsformato la sua linea di cost

Immagine satellitare – google earth

Per rendere l’idea facciamo un confronto con google maps. la costa di Dubai nel 1999, e la costa di Dubai 17 anni dopo (17 anni …), ma non solo la costa. Guardate attentamente anche all’interno della costa come si è ampliata la città in soli 17 anni.

Per completare questo lungo elenco tra le meraviglie costruite a Dubai in questi anni e finalizzate a stupire e a parlare di sé non possiamo non citarne almeno un altro paio tra le tante ( e poi ci dedicheremo alla “Dubai autentica” visto che a noi occidentali piace tanto “l’autenticità” – su questa parte oltre alle parti storiche della città e musei vari mettere il safari nel deserto).

Di sicuro non si può che non menzionare il Burj Khalifa il più alto grattacielo al mondo. Vedere anche quello che si diceva per i grattacieli di New York. e i campi da golf (citarli veloccissimamente)

Fig.9 Burj Khalifa Author Donaldytong

Con i suoi 829,80 m la Burj Khalifa è l’attuale grattacielo più alto del mondo ma anche la più alta struttura in assoluto realizzata dall’uomo. Come ogni altra cosa a Dubai detiene svariati altri primati da Guiness dei primati. Come ogni altra struttura e più di ogni altra struttura. Tanto per renderci l’idea invece che dire che il Burj Khalifa è alto 830 m parliamo della temperatura alla base di questo grattacielo e in cima di questo grattacielo. Indipendentemente dal valore iniziale, considerate che generalmente ogni 100 m di altezza la temperatura diminuisce (nella troposfera eh!) di 0,6-0,65°C; di conseguenza quando voi con l’ascensore per arrivare in cima e uscite fuori (a piedi arrivereste a sera e il paragone non funziona più…), lassù a quasi un km di altezza voi troverete una temperatura di circa 6°C in meno. Stesso palazzo ma un diufferente clima. E si è costruito un grattacielo che dovesse tenere in considerazione anche questo cambio climatico.

Alla base vi sono delle fontane scenografiche dove forse qualcuno dei tanti lavoratori dediti alla costruzione sarà caduto. Non si sa quanti lavoratori esattamenet abbiano partecipato all’opera perché non sono mai stati forniti dati ufficiali nemmeno dagli stati di partenza per non dover poi fare i conti con il numero delle morti. Solo l’India ha fornito dati riguardo alla sua missione per la costruzione di tale opera, i dati sono di un solo anno e limitati proprio solo all’India. Più di 1000 morti durante quell’anno tra i lavoratori indiani di cui almeno 60 per incidenti sul lavoro. Sulle missioni del Bangladesh e del Pakistan (Paesi culturalmente più affini agli EAU e economicamente più deboli) invece non ci sono dati, ma secondo le stime di sicuro dovrebbero essere peggiori di quelle indiane (https://www.reportonline.it/Cronaca/dubai-dietro-il-grattacielo-piu-alto-del-mondo-si-nasconde-lo-sfruttamento-del-lavoro-asiatico.html). Così quanti morti vi siano stati per la costruzione di questa colossale opera non si sa e forse non si saprà mai. Di sicuro avere come monumento funebre una struttura come il Burj Khalifa farebbe impallidire anche l’imperatore moghul Shah Jahan che dedicò il Taj Mahal, l’opera funeraria più famosa al mondo, alla moglie Mumtaz Mahal. Tanto per rimanere in India e rendere orgogliose le famiglie di quei lavoratori indiani.

Il grattacielo però non è ovviamente dedicato a loro ma all’attuale emiro. Il nome richiama l’attuale Il suo nome attuale deriva dall’emiro di Abu Dhabi Khalifa bin Zayed Al Nahayan, presidente degli Emirati Arabi Uniti, a cui è stata dedicata la struttura. In verità si sarebbe dovuto chiamare Burj Dubai, ovvero (come ormai sapete) “Torre di Dubai”, ma si vede che le esigenze e devozioni politiche hanno poi preso il sopravvento per un’opera così colossale e famosa nel mondo. Non meno delle esigenze economiche visto che fu proprio l’emiro di Abu Dhabi a salvare Dubai dalla grande crisi finanziaria che all’epoca le si presentava innanzi investendo miliardi di dollari sul confinante emirato.

Di questo grattacielo non starò ad elencarvi le particolarità (che nemmeno conoscerò tutte) vi riporto solo una sintetica descrizione in base ai piani così come è proposta su wikipedia ( https://it.wikipedia.org/wiki/Burj_Khalifa )

Piano/iDestinazione spazio/i
161-163Guglia (accesso di servizio)
155-160Locali destinati a emittenti radiotelevisive
148Terrazza panoramica superiore At the Top Sky
124Terrazza panoramica At the Top
122Ristorante At.Mosphere
112-154Corporate Suites dedicate a spazi commerciali e uffici
76-77Spazi ricreativi: palestra, piscina coperta, moschea
38-39Suites dell’Armani Hotel Dubai
19-108Residenze private
9-16 (podium)Armani Hotel Dubai
1-37 (podium)Uffici e locali commerciali
0-3 (GB1L1)Ingresso principale e altri accessi

Va detto che sebbene questo grattacielo ha un gran vantaggio sui grattacieli che lo seguono (per quanto riguarda l’altezza) il suo primato verrà molto presto surclassato da un nuovo grattacielo in costruzione in Arabia Saudito. Si tratta del Jeddah Tower, si trova a Gedda (porto che funge da porta per arrivare alla Mecca). Ma questo è un altro discorso.

Avevo promesso solo altre due meraviglie, quindi sfrutto la seconda (e poi basta!) per farvi solo vedere dove. Cosa c’è di più meraviglioso di un immenso manto di tenera e verdissima erba in mezzo al deserto? Una delle prime grandi opere realizzate fu proprio un grande campo da golf. Giocare a golf in mezzo al deserto. Ovviamente anche il golf non è uno sport da poveracci, almeno nell’immaginario collettivo che si vuole colpire.

Dei campi da golf aprirono già nel 1993, ovvero proprio agli albori del sorgere turistico (e non solo) di Dubai. Perché è fin dall’inizio che come si è visto Dubai voleva richiamare a sé i “ricconi” a livello mondiale. D’altrnde per arrvare a Dubai qualche soldo di partenza ci voleva… non era vicino a nessuno stato popoloso e gli aerei all’epoca avevano costi elevati e non alla portata di tutti, men che meno quelli inetrcontinentali. E visto che la parte ricca del mondo stava in USA , Europa e Giappone (in genere) lam cosa meglio era attirare loro, e tramite l’attirare loro entrare nell’immaginario collettivo del resto della popolazione. Così in questa strategia la nascita di campi da golf in mezzo al deserto era essenziale. Questo che vedete in Fig. 17 è il Dubai Creek Golf & Yacht Club aperto per l’appunto nel lontanissimo 1993 (lontanissimo per gli standard di velocità delle trasformazione di Dubai)

Dubai Creek Golf & Yacht Club

Di campi da golf a Dubai ve ne sono quante ne volete https://www.dubai.it/golf-dubai/ , https://www.dubaigolf.com/

Guardate cosa dice di Dubai un sito inglese specializzato sul golf, trovatene i riferimenti:

Dubai Golf Courses


Dubai is an amazing golf destination with a vibrant culture that features discounted tee times for any golf lover. Named “The City of Gold”, Dubai is an international global trade and business hub that attracts tee time seekers playing for work and pleasure. Featuring links and resort style golf courses that can be played 365 days a year, Dubai is a desert oasis that is quickly growing to be one of the premiere golf destinations in the world. As the home of the Omega Desert Classic, Dubai has plenty of golf courses that are hard enough for golf pros- but playable enough for average joes. With views of the world’s tallest building, Burj Khalifa and man-made islands, Dubai’s golf courses mirror Dubai’s luxury lifestyle without breaking the bank.

A cosa si accenna? Campi da golf meravigliosi per 365 giorni all’anno, 366 per quelli bisestile lo aggiungo io va’, per giocare e fare corsi con magnifiche visite nella città del grattacielo più alto del mondo e dell’isole artificiali. Ovvero quei riferimenti a quelle “strutture” costruite per stupire e che quindi sorprendono e vengonos empre riproposte dai vari siti vista la loro natura “eccezionale”. In questo si può dire che l’opera di Branding è stata realizzata con successo così come quella di colpire l’immaginario collettivo. E qual è un altro riferimento sempre presente anche quando si parla di Dubai? Il lusso, “Dubai’s luxury lifestyle”. Questo è Dubai. Siete dei poveracci? non importa potrete sempre andare a Dubai per sentirvi parte e partecipi del luogo del lusso per eccellenza. Nel luogo in cui tutto luccica e voi luccicherete con esso. Che sia vero o meno ha poca importanza, basta che voi lo pensiate. E di conseguenza voi ci andrete.

Mi fermo con un video incentrato su un campo da golf. Guardatelo e tenete presente che siete a Dubai. In un paese che sorge sulla sabbia del deserto arabico. Tenete presente anche un altro dato: il nome che vedete scritto dappertutto (credo sia lo sponsor), ovvero Julius Bar è una società che ha la sede a Zurigo e che si occupa di:

Julius Bär è la più importante banca svizzera di pura gestione patrimoniale, infatti si occupa esclusivamente di attività di private banking e di risparmio gestito per la clientela privata e istituzionale, gestisce un patrimonio di 320 miliardi di CHF. Nel 2009 ha realizzato profitti netti per 473 milioni di CHF.

https://it.wikipedia.org/wiki/Julius_B%C3%A4r

Tanto per rendere idea su quei dati (per dir la verità un pò datati) considerate che un CHF (il franco svizzero) equivale oggi 15/08/2019 a 0,92 euro. Questo per ribadire il concetto che il golf notoriamente e statisticamente non è collegato alle grandi masse, se pubblicizza qualcosa è un luogo dove va la gente che è a lei appetibile. Difficilmente nei campi da golf di Dubai troveremo come sponsor Oviesse o qualche marchio di mele biologiche di turno.

Passiamo quindi ad un’altra strategia per arrivare a nuovi potenziali turisti. Una strategia assai in voga ultimamente, che qua a Dubai è stata antesignana per tutta l’area. In ciò seguita poi da Abu Dhabi. Come vi dicevo i due emirati erano partiti con startegie diverse (sebbene unite sempre dall’immancabile richiamo al lusso) per poi contaminarsi a vicenda. Da questo punto di vista Dubai ha aperto la via e Abu Dhabi ne ha seguito le orme, riguardo al cinema (e come vedremo non solo). Mentre come vedremo riguardo alla cultura e all’arte l’influenza ha avuto un andamento di senso opposto. D’altronde sono due emirati che partivano da prospettive culturali e politiche un po’ differenti. Ad ogni modo apriamo il sipario su questa altra strategia per entrare nell’immaginario collettivo, il mezzo di diffusione di modelli culturali e non solo tipico del XX secolo e assai importante ancora oggi: il cinema.

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