Four Corners: parchi e bellezze naturalistiche

INDICE: PAG 1 Four Corners, Bryce Canyon, Arch National Park, Zion National Park PAG 2 Lake Powell (e Auronzo di cadore …) PAG 3 Grand Canyon e Monument Valley PAG 4 Pueblo Bonito e Mesa Verde (all’interno del Parco Nazionale di Mesa Verde)

Gli Stati Uniti d’America vengono solitamente divisi in più aree differenti in particolar modo sotto il profilo fisico.

suddivisione delle aree regionali statunitensi

Tra queste regioni noi ora ci concentreremo, senza troppi sforzi …, su una regione dai suggestivi paesaggi naturalistici. I primi astronauti che andarono sulla luna descrissero quei paesaggi come “una meravigliosa desolazione”, non è un caso che loro stessi l’abbiano poi paragonati ai paesaggi dei deserti statunitensi. E di questi noi ora parleremo.

i quattro Stati dei Four Corners

Four Corners: i quattro angoli. Sono quelli del New Mexico, del Colorado, dello Utah e dell’Arizona. Nel punto in cui convergono i quattro Stati si concentra un territorio non solo eccezionale dal punto di vista geologico e paesaggistico (qui si trovano alcuni dei più visitati e famosi parchi nazionali statunitensi), ma in cui la cultura dei nativi americani è più forte rispetto a quella di qualsiasi altra area degli Stati Uniti. Come visto nella pagina terre indiane tra turismo e questione etnica (creare link a quella pagina), incuranti dei confini si stendono i territori della Riserva Hopi e della immensa Nazione Navajo (gli abitanti preferiscono chiamarla così, riferendosi ad un concetto tribale oltre che territoriale), all’interno dei quali vivono anche numerose altre tribù.

Siccome è raro trovare un punto di incontro dove si possa stare in piedi proprio contemporaneamente sopra quattro difefrenti Stati (e come ben sapete gli “Stati” negli USA non sono tali per modo di dire, bensì le loro differenze anche a livello giuridioco sono sostanziali. Pensate soltanto alla pena di morte.) e siccome altresì siamo nella terra dove la voce “successo personale” fa rima con “soldi guadagnati” (non è rima che suona solamente da queste parti, basti epnsare alla Cina o anche da noi, ma ciononostante siamo pure sulla terra a regina e difensore del capitalismo. Difensore almeno fino a quando conviene, ovviamente.), proprio in questo punto di incontro, in questa terra desertica si è trovato il modo di attirare gente che quando passano di8 qua diventano turisti e ci si è creata a questo scopo una vera e propria attrazione turistica. Si tratta della piastra-monumento collocata all’intersezione dei Four Corners segna il punto in cui si può stare in piedi contemporaneamente su quattro Stati. E’ un’attrazione turistica molto popolare e si trova esattamente all’intersezione tra il 37° parallelo nord e il 109° meridiano ovest. Ovviamente come per ogni attrrazione turistica un pò bisogan parlarne, anche perchéaltrimenti come la si pubblicizza? e di un qualc osa di costruito artificialmente in mezza al niente è difficile trovarne un motivo se non se la collocazione sia stata esatta o meno. Così, non so quanto volontariamnete o meno ci sono state discussioni sulla “giustezza” o meno di atle collocazione (si veda: https://www.ngs.noaa.gov/INFO/fourcorners.shtml)

Four Corners National Monument. Utah, Colorado, New Mexico, Arizona. Aug 2014
By Rich Torres – Own work, CC BY-SA 3.0
Foto di DHmyoo da Pixabay
Four Corners Monument Marker

Ovviamente i Four Corners, al di là della fantastica (!) piastra-monumento, regalano ai turisti una natura spettacolare. Foreste, canyon scavati nelle rocce di color rosso, massicci montuosi che sembrano emergere dal nulla, fiumi, distese desertiche estreme. Un territorio spettacolare che si visita attraverso percorsi stabiliti all’interno dei parchi (da seguire da soli o con guida, nei quali ci sono rifugi più o mneo spartani. (non vi metto link a tour operator specializzati su questi viaggio e/o itinerari e poercorsi nei four corners per non fare pubbliità inutile. Però se voi guardate da soli in internbet ne troverete a “bizzeffe” (è da un po’ che mi sarebbe piaciutoi utilizzare questo termine..). Questi parchi consentono un incontro quanto più possibile (…) autentico con l’America prima dell’arrivo dei PilgrimFathers, i Padri Pellegrini, primi coloni europei che per primi raggiunsero gli attuali Stati Uniti. Non solo sotto il profilo naturalistico ma anche sotto il piano del popolamento umano. Si consideri che però contaminazioni sono impossibile da evitare basta basarsi sulle contaminazioni culturale (impossibili da evitare nel momento in cui due individui ancor prima di due popoli si incontrano), o anche la stessa salvaguardia che come si dice spesso è comunque una scelta di azione in un determinato territorio (quello spazio quando io decido sopra per forza di cose diviene territorio), ma lo vediamo a volte anche dalla stessa toponomastica con cui queste aree/parchi li si designa. Iniziamo quindi con il Bryce Canyon

BRYCE CANYON Situato nello stato dello Utah, è sulla carta un piccolo parco ma di una morfologia così particolare che lo rende immenso. Ci si perde nell’ammirare le strane e “marziane” forme che gli elementi hanno formato giocando tra loro. Il canyon è caratterizzato dagli hoodoos, particolari pinnacoli, frutto del lavoro di erosione di rocce sedimentari svolto da agenti atmosferici. Il paesaggio è uno spettacolare tripudio di colori che vanno dalle tonalità del rosso all’arancio ed ancora dal giallo oro sino al bianco.

autore: Todd Petrie Bryce Canyon National Park, UT
Bryce Canyon National Park
Al KingSegui
Bryce Canyon

Non si può rimanere indifefrenti a paesaggio siffatti, alla loro suggestiuva bellezza o anche solo alla loro peculiare conformazione fisica. Ne tanto meno perdono di bellezza al cambio di stagione.

foto di: LeAnne

E quando si percorre poi uno dei possibili sentieri che scendono nel mezzo di questa foresta di pinnacoli rocciosi, allora sì che la maestosità di questi luoghi emergere inesorabile. vederli da lontano nella suggestiva di un paesaggio lo0ntano per poi evderli da vicino con la mestosità che gli diviene l’elemento più proprio, allora sì che si apprezzano questi pinnacoli del tempo e della natura come un qualcosa di unico e di indelebile. Tutto diuventa ancor più maestoso.

autore: Thomas From the Bottom Up

Per attraversare completamente il parco si percorre meno di 100 km. https://www.nps.gov/brca/index.htm Tra i possibili sentieri a cui si accenava direi che quelli da vedere sono:
– Rim Trail: percorso abbastanza semplice dal quale si possono ammirare gli hoodoos dall’alto.
– Queen’s Garden: sentiero molto facile che scende nel canyon. Da percorrere per poter vedere gli hoodoos dal basso.
– Navajo Trail: sentiero con difficoltà media. Si scende nell’anfiteatro, dove si possono osservare il Wall Street, i Two Bridges ed il Thors Hammer.

sentiero che scende tra i Hoodoos del Bryce Canyon

ARCH NATIONAL PARK rimanndo sempre nello Stato dello UTAH, non meno suggestivo è sicuramente l’Arch National PArk. Come già il nome preannuncia, la caratteristica di questo parco sono le sue conformazioni geologiche a forma di archi. Di cui forse il più ammirato è il cosiddetto “Delicate Arch”

autore: John Buie Delicate Arch at sunset
Dramatic Landscape and Sunset over clouds in Arches National Park

Sebbene questo sia il “Delicate Arch” non è che molti dei suoi simili colà presenti siano meno “delicate”. Si consideri che dal 1970 (ovvero un anno prima che tale area divenne Parco Nazionale) sono crollati ben 42 di queste conformazione geologiche. Certo per ora non è che si possa parlare di “struttura architettonica naturale” in via di estinzione. Il parco ne conserva oltre 2000 e a questi si aggiungono altre varietà di formazioni geologiche uniche. Ma come mai questa zona è così “piena” di simili architetture naturali? Si tratta di formazioni in arenaria quindi facilmente erodibili dai venti, che unite alle condizioni climatiche dell’area, caratterizzate da forti escursioni termiche stagionali e da violenti temporali estivi, producono questo spettacolare palcoscenico naturale. A ciò ovviamente si aggiunge anch eun contesto geologico particolare.

Moonrise over Balanced Rock at Arches National Park
Rock and Mountains in the landscape in Arches National Park 

(Da wikipedia):

Il parco nazionale degli Arches è situato su un letto salino sotterraneo chiamato Bacino Paradox, responsabile della formazione di archi, spirali, rocce in equilibrio, pinne di arenaria e monoliti erosi. Questo letto salino raggiunge uno spessore di alcune centinaia di metri ed è stato depositato più di 300 milioni di anni fa quando un mare sommerse la regione e probabilmente evaporò. Per milioni di anni i residui delle alluvioni, i venti e gli oceani che si formarono e scomparvero ricoprirono questa formazione. I detriti furono compressi e diventarono roccia, raggiungendo uno spessore di oltre 1,5 km. Il sale sotto pressione non è stabile e il letto salino, sottoposto all’enorme pressione di detriti che lo sovrastavano, si spostò, si liquefece e si riposizionò spingendo gli strati di roccia sovrastanti verso l’alto (come cupole) e intere sezioni sprofondarono come cavità. Le profonde fratture nella terra resero la superficie ancora più instabile, portando alla formazione di faglie che hanno contribuito allo sviluppo degli archi (tra cui il Landscape Arch, il Delicate Arch e il Double Arch). Lo spostamento del sottosuolo salino ha modellato la superficie e l’erosione ha scoperto gli strati di roccia più giovane. Le maggiori formazioni odierne sono l’Entrada Sandstone dal colore salmone la cui arenaria costituisce la maggior parte degli archi, e la Navajo Sandstone dal colore giallo pallido. Queste formazioni sono visibili in molti punti del parco come strati sovrapposti di una torta. Nel corso del tempo l’acqua filtrò attraverso le crepe superficiali, le giunzioni e le cavità. Il ghiaccio formatosi nelle fenditure, espandendo e premendo sulla roccia, la fece esplodere in frammenti. Il vento successivamente eliminò questi detriti lasciando delle pinne scoperte, sottili muri isolati di arenaria. Gli agenti atmosferici aggredirono poi queste pinne erodendo la roccia. Molte di queste si frantumarono, altre più resistenti sopravvissero nonostante le sezioni mancanti. Queste ultime diventarono archi.

Da Wikipedia ( https://it.wikipedia.org/wiki/Parco_nazionale_degli_Arches )
Double Arch in the Windows District of Arches National Park, Utah USA, Arches National Park.
James St. John Landscape Arch (Arches National Park, eastern Utah, USA

ZION NATIONAL PARK

il parco di Zion, nello Stato dello Utah, che incanta per la sua aspra bellezza.

Foto di Frank Ravizza da Pixabay

La sua evoluzione geologica, avvenuta nel corso di milioni di anni, la si vede dalle enormi lastre verticali di formazione rocciosa che si innalzano per oltre 350 m. Tra le sue vette più tipiche sono da citare i picchi dei Tre Patriarchi. Un nome che non ansconde la sua origine in quanto a conoscenza europea. Non che il nome Zion lasciasse qualche dubbio. A battezzare la regione con un nome biblico furono i mormoni che vi si stabilirono nel XIX secolo. Proprio i mormoni coniarono anche gli altri nomi che contraddistinguono i luoghi più caratteristici del parco. Questo ci rimanda in tutto e per tutto anche a quegli uomini e donne che attraversarono l’oceano in cerca di una terra dove creare la loro “ideale” comunità religiosa. Ci ricorda la fede come uno degli istinti sia che ci indirizza sia che plasma il mondo che vediamo. Ma su questo già abbiamo parlato.

I picchi dei Tre Patriarchi, Author Alexander Migl

Il canyon, vero cuore del parco, lungo circa 24 km., è attraversato dal fiume Virgin, un affluente del fiume Colorado. Una strada asfaltata lo costeggia in parallelo permettendo di ammirare lo straordinario scenario. D’altro canto di percorsi panoramici da fare in auto ce ne sono più di uno, tra essi vi segnalo quella che è sempre particolarmente affollata soprattutto in piena stagione turistica, si tratta della Zion Canyon Scenic Drive. È una strada di sole 6 miglia che attraversa lo Zion Canyon e che conduce attraverso alcune delle più impressionanti formazioni rocciose d’America. È la più trafficata, e quindi onestamente sarebbe da evitare ma arrivare fino allo Zion e non vedere alcuni punti panoramici è un rimpianto che rimarrebbe a lungo. Inoltre le fermate “panoramiche” sono numerose e ben distribuite su tutto l’itinerario in corrispondenza dei vari trailhead (Court of the Pathriarcs, Zion Lodge, The Grotto, Weeping Rock, Big Bend e Temple of Sinawava sono le fermate principali) e dei punti di osservazione migliori. Insomma passarci varrebbe la pena

Non che di escursioni a piedi non ce ne siano e non siano di valore. Anzi, una volta viste dalle strade panoramiche la voglia di percorrerle a piedi si fa pressante. Anche perché le zone più belle e suggestive sono raggiungibili solo a piedi. Ve ne cito due su tutte, che sono anche tra le più famose. La prima è indubbiamente l’ Angels Landing, l’approdo finale di un percorso lungo sui 5,5 miglia con un dislivello sui 500m. Come vedete dalla fotografia (e dal filmato) sotto, la vista del parco è impareggiabile ma un pò di attenzione è dovuta.

Angels Landing , Foto di Steve Adcock da Pixabay

Lìaltro (tra gli altri) grande punto di straordinaria e suggestiva bellezza è indubbiamnete anche The Narrows: raggiungibile attraverso una meravigliosa escursione tra le strette gole scavate dal Virgin River. Con The Narrows in verità si intendono i percorsi che attraversano queste strette gole e ce ne sono di più tipi, non tutti consigliati per tutti. Oppure si può fare un unico itinerario che tocca un pò tutte queste “strettoie”(Top-Down Zion Narrows Hike, 16 miglia) ma occorre procurarsi un permesso e usufruire di una navetta apposita che reca al punto di attacco del sentiero a Chamberlain Ranch. Il sentiero è molto arduo e consigliato solo ad escursionisti esperti con molto tempo a disposizione (1-2 giorni).

Che non me ne vogliano gli altri parchio, ma qua anche le soluzioni per dormire (l’offerta ricettiva per un soggiorno più lungo nel parco o anche per passarci una notte come pausa in caso di un lungo viaggio in auto che attraversi tutti i parchi-o la maggior parte-) sono effettivamente di garnde fascino e richiamano quel mondo umano che ha battezzato così questo luogo.

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