Liverpool: Capitale Europea della Cultura 2008

Panoramica sulla città (che vi studierete da soli …come spunto potete prendere anche questo link: https://www.10cose.it/liverpool/cosa-vedere-liverpool ):

Ruaraidh GilliesSegui
Liverpool City Centre and Docks
SJ3390 : Liverpool, The Three Graces
taken 2 years ago, near to Seacombe, Wirral, Great Britain
Liverpool Albert Dock foto di George Hodan
Foto di thaifly99 da Pixabay
Liverpool, lungomare. Vista del Liverpool, sulla riva Regno Unito foto di George Hodan
Liverpool, lungomare. Vista del Liverpool, sulla riva Regno Unito foto di George Hodan
Foto di sue davies da Pixabay

ARTICOLO PRESO DA PANORAMA APPENA FATTE LE CELEBREZIONI INIZIALI EPR L’EVENTO CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA, ARTICOLO PRESO DA PANORAMA MA CHE ORA NON RITROVO MA CHE VIENE PROPOSTO ANCHE A QUESTO LINK: https://www.zonaviaggi.it/liverpool-capitale-europea-della-cultura/ , DATATO PROPRIO 9 GENNAIO 2008:

La rinascita di Liverpool, prossima capitale europea della cultura, arriva dall’acqua. E non poteva essere altrimenti in una città così caratterizzata dal suo porto e dalla sua storia mercantile e marittima. Sarà sulle onde salmastre dei Salthouse Docks che verrà costruito un nuovo teatro da 25mila posti. Una struttura che darà l’impressione di galleggiare, da dove il 5 maggio 2008 partiranno le note del concerto che celebrerà l’investitura di Liverpool a regina d’Europa per un anno.

Non a caso è stata scelta una zona strategica, collegata agli Albert Docks, ex magazzini ristrutturati, oggi salotto buono, sede della Tate Gallery, di numerosi ristoranti e patrimonio dell’umanità, come l’intera zona portuale. Ma c’è anche un film a contribuire al nuovo appeal della città nota soprattutto per aver dato i natali ai Beatles e ad averla trasformata, da grigia e uggiosa realtà commerciale, a destinazione privilegiata per weekend di tendenza. Across the Universe, love story scandita dalle melodie dei quattro baronetti e impreziosita da cameo di Bono Vox e Joe Cocker, ha fatto scoppiare una nuova Beatlemania, arrivata anche in Italia grazie a una mostra al Museo Archeologico di Aosta.
Mania che a Liverpool assume i contorni di vera ossessione, dato che la città sembra un mausoleo a cielo aperto, punteggiata da negozi di memorabilia e souvenir e percorsa incessantemente da tour organizzati che sciamano tra la statua di Eleonor Rigby, la Casa Museo di John Lennon e gli Strawberry Fields. Senza dimenticare il Cavern Quarter, nuova zona trendy per la vita notturna e la musica dal vivo, punteggiata da bar e locali notturni. Da non perdere una serata al Cavern Club ricostruito con i mattoni del locale dove i Beatles tennero i primi concerti negli anni Sessanta. Oggi le band fanno la fila per esibirsi, gratis, sul suo palcoscenico.
Tranquilli: c’è molto da fare e da vedere anche per chi magari all’epoca preferiva i Rolling Stones o non ama particolarmente le melodie degli scarafaggi. Ad esempio, fare shopping vintage all’Heritage Market, il mercatino di abiti second hand e paccottiglia varia che compete per dimensioni e affari d’oro con quello londinese di Camden Town. Oppure passeggiare sul lungomare della penisola di Wirral e visitare il centro storico dominato dalla gigantesca cattedrale anglicana, la più maestosa di tutto il Regno Unito.
Fonte: www.panorama.it

Liverpool si è impegnata a fondo nell’organizzare tale evento. Era un’opportunità da non fallire nell’ambito della “rigenerazione” cittadina. Per ottenere poi tale evento Liverpool aveva predisposto un grandioso evento di riqualificazione urbana che rientarva appieno tar le richieste dell’UE. Per ottenere tale evento l’UE predilige le città che predispongono piani che abbiano una ricaduta positiva sull’economia cittadina non nel “breve” ma nel lungo epriodo . In ciò è importante anche la proposta (o la “promessa” se volete) della riqualificazione di zone urbane. Tra tutte le Capitali Europee della Cultura probabilmente Liverpool ha attuato il piano più grandioso e più dispendioso. Questi investimenti notevoli non erano finalizzate a poter ottenere il premio a fondo poerduto di 1,5 milioni d’euro. In confronto ai costi sostenuti dalla città 1,5 milioni di euro erano poca cosa (poca cosa però, visti che erano un “regalo”, non sono nemmeno nulla eh). Ma ribadisco che la volontà di Liverpool era avere un evento che avesse grande cassa di risonanza dove proporre tutta la sua nuova offerta. Liverpool sfruttò tale manifestazione in modo spettacolare almeno se si considerano solo i numeri.

I seguenti dati sono stati desunti da uno studio condotto dalla UNIVERSITY OF LIVERPOOL e dalla LIVERPOOL JOHN MOORES UNIVERSITY:

  • gli eventi di Liverpool come “Capitale europea della cultura” hanno richiamato 18 milioni di visitatori .
  • Nel 2008 a Liverpool sono state organizzate 41000 iniziative tra eventi principali, spettacoli, mostre, workshop. attrazioni ecc.
  • per il 97 % dei visitatori era la prima visita alla città
  • movimenti turistici per un valore di 753,8 milioni di sterline spese nella città e nei dintorni
  • importante ricaduta sul settore ricettivo; incremento di notti vendute nella città e nel resto del nord-ovest dell’Inghilterra , portando risultati positivi sull’intera regione

Per dir la verità alcuni di questi dati contarstano con altri trovati nella documentazione dell’UE. Le Capitali Europee della Cultura sono monitorate in modo direi abbastanza trasparente, e tutti i dati sono facilmente reperibili sul sito ufficiale. A proposito si guardi la pagina relativa alla manifestazione e al link (mettere il link per il 2008). Ciò non di meno i dati sono impressionanti in entrambi i casi.

Ma si diceva che uno dei pezzi forti di tale evento organizzato da Liverpool, oltre alle varie offerte culturali, consisteva nella grande opera di riqualificazione di un’area che era stata centrale epr la città ma ache allo stesso tempo aveva perso notevolmente di importanza nel corso del ‘9”, ovvero la zona del porto. Siccome una priorità nell’organizzare tale evento, e quindi epr vincere la nomina, era proporre la propria cultura oltre che le varie “culture”, indubbiamente il porto era ed è un valore culturale per l’identità di Liverpool e quindi punto cardine della riqualificazione si è concentrata proprio su quella zona lungo il Mersey. Tale riqualificazione dell’area è consistita nella creazione di una nuova area denominata Liverpool 1

SPUNTO PER UNA RIQUALIFICAZIONE DELLE AREE CENTRALI

LA MODERNA AREA DI LIVERPOOL ONE INAUGURATA IN OCCASIONE DELL’EVENTO CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2008

Liverpool ONE is a shopping, residential and leisure complex in LiverpoolEngland. The project involved the redevelopment of 42 acres (170,000 m²) of land in Liverpool city centre. It is a retail led development, anchored by department stores Debenhams and John Lewis, with additional elements including leisure facilities (anchored by a 14-screen Odeon cinema and 36-hole adventure golf centre), apartments, offices, public open space, restaurants and transport improvements. The completion of Liverpool ONE has significantly boosted the local economy as well as lifted Liverpool into the top five most popular retail destinations in the UK.[4] Liverpool ONE is the largest open air shopping centre in the United Kingdom and the 6th largest overall. Each store was created by a different architect, thereby leading to quite stark differences between some buildings, and this is one way in which Liverpool ONE differentiates itself from other shopping centres.The majority of the development was opened in phases on 29 May 2008 and 1 October 2008, during Liverpool’s year as European Capital of Culture, whilst the final residential units opened in early 2009.[5] The cost of construction associated with the project was £500 million, with a total investment value of £920 million.[6]

(da wikipedia in eng)

Liverpool one quindi si compone di più parfti:

One Park West is the largest residential component of Liverpool ONE Phillip CapperSegui
Liverpool One, 17 Sept. 2010
South John Street during Christmas 2009
John Bradley – Own work
Liverpool One at Night
Wall Street, Liverpool ONE
afanc – https://www.flickr.com/photos/afanc/2821834098/
Wall Street, Liverpool ONE, Liverpool, England.

Questo grande lavoro di riqualificazione urbana è prettamente calzante per evidenziare i criteri di scelta delle città europee capitali della cultura. Infatti, salvo le immancabili prerogative culturali, uno dei criteri fondamentali per essere selezionati è la presentazione di un progetto culturale di respiro europeo, che comprenda una serie di manifestazioni ed eventi capaci di valorizzare il patrimonio e la cultura locali. Ma i benefici effetti e le infrastrutture  create per tali eventi devono avere benefici effetti non solo nell’anno della nomina ma anche nel medio e lungo periodo.

Non per nulla determinante è la ricaduta turistica del progetto presentato, e il fatto che l’evento deve diventare volano di sviluppo valutato non solo in termini di numero di visitatori, ma anche in termini di nuova occupazione, di indotto (i numeri precedentemente proposti per Liverpool), di miglioramento delle infrastrutture e della qualità della vita.

Liverpool ONE is a shopping, residential and leisure complex in LiverpoolEngland. The project, previously known as The Paradise Project, involved the redevelopment of 42 acres (170,000 m²) of underutilised land in Liverpool city centre.

The majority of the development was opened in phases on 29 May 2008 and 1 October 2008, during Liverpool’s year as European Capital of Culture, whilst the final residential units opened in early 2009

CONCLUSIONI DELLO STUDIO SUPPORTATE ANCHE DALLE ANALISI DELLA COMMISSIONE EUROPEA:

Liverpool comincia ad essere considerata a livello internazionale come una destinazione turistica e culturale. L’immagine della città è stata totalmente “ristrutturata” a partire dall’evento della capitale europea della cultura .

ALTRE CONCLUSIONI TRATTE DA ALTRI STUDI

5.1.2 Cultural sector Whilst the most recognisable aspects of Liverpool’s cultural heritage are probably the Beatles and Merseybeat, Liverpool had a diverse cultural offer in the years before it became ECOC. Large cultural organisations operating in the city include the Royal Liverpool Philharmonic Orchestra, the Tate Liverpool, the Everyman Playhouse theatre and the Bluecoat Arts Centre. However, the perception of stakeholders interviewed for this evaluation is that, before the impetus of the ECOC, these institutions did not work together in a co-ordinated way which led to the cultural offer of the city being less developed than it might otherwise have been.
Even before the title year, Liverpool had an extensive annual timetable of cultural events, which included:

55
The extensive physical regeneration of the city over the last two decades has given new opportunities for cultural organisations. For example, the Tate Liverpool, the Maritime Museum and the Museum of Liverpool Life are all situated in the redeveloped Albert Dock area of the city. It has also provided more opportunities for residents to participate in cultural activities. 5

CONCLUSIONE:

Grazie anche ad un’efficace riqualificazione urbana, a una promozione intelligente legata alla creatività giovanile, al design, alla freschezza delle offerte culturali, Liverpool ha ricostruito completamente la propria immagine (rivalutando verso l’esterno anche ciò che era già stato fatto rpecedentemente all’evento Capitale Europea della Cultura) entrando a far parte a pieno titolo della geografia del turismo.

In relazione alla BREXIT

Alla luce di ciò mi sono andato a vedere le percentuali e l’esito riguardante il referendum sulla Brexit. Non penso che sia un caso se a Liverpool una maggioranza netta abbia votato contrariamente al resto dell’Inghilterra con un forte Remain (58.2%) a discapito del Leave (41.8%) (vi offro i dati fornitio a questa pagina, di più facile lettura: https://www.fanpage.it/esteri/brexit-tutti-i-numeri-del-referendum-che-porta-il-regno-unito-fuori-dall-unione-europea/ ) Questo dato poi non a caso è in linea con quello delle grandi città inglesi che da industriali si sono rigenerate nel campo del turismo e soprattutto nel campo del turismo culturale (Manchester e Bristol), e in contrapposizione alle altre città e decisamente opposto alle aree che non si sono rigenerate in questi anni e quindi maggiormente ancorate ai modelli economici precedenti). Questo dato può sembrare una curiosità ma ritengo che rientri in pieno nel contesto delle attuali mutazioni (che sono comunque perenni) sulle quali il turismo contribuisce a incentivare in maniera notevole.

E visto ormai che ci siamo, facciamoci una rapida carrellata di ciò che un turista potrebbe vedere oggi a Liverpool, di ciò che è turisticamente più importante. Vedrete che si riprenderanno tutti i concetti espressi in questa analisi di Liverpool nelle sue premesse storiche e nella sua attività svolta per l’evento del 2008. Per far ciò tar i vari siti, si può vedere: https://www.travel365.it/liverpool-cosa-vedere.htm il link più aggiornato (Luglio 2019) è: https://trucchilondra.com/turismo/inghilterra/vivere-lavorare-nottingham/ ; il sito che mi poiace di più come presentazione (tra quelli che ho visto): https://www.10cose.it/liverpool/cosa-vedere-liverpool . Voi sceglietevene uno, sono sintetici e sufficienti. D’altronde mica dovete fare le guide turistiche ma sapere cosa c’è in quel contesto territoriale che si riallaccia a quanto detto qua.

error: prendi appunti e fatti i tuoi schemi ... fai proprio come se tu fossi in classe ...