Maldive e covid-19

Per ovvi motivi le Maldive sono uno di quei Paesi su cui le limitazioni imposte al turismo in “era covid-19” hanno avuto le peggiori conseguenze sotto il profilo economico. Nell’ambito di quella disputa propriamente maldiviana tra i sostenitori del favorire e quelli del limitare il turismo che si vedeva nella pagina precedente, il coronavirus c’ha messo bocca in maniera inequivocabilmente a favore di chi voleva limitarlo. E di conseguenza l’economia maldiviana, così dipendente dal turismo, ne ha profondamente risentito. Stiamo parlando di un Paese raggiungibile solo per via mare o per via aerea (quest’ultimo è ovviamente il mezzo usato dalla stragrande maggioranza dei turisti). Il pressoché totale blocco dei viaggi aerei a scopo turistico seguito all’esplosione della pandemia fa al tempo stesso da premessa e da necrologio a qualsiasi discorso sulle iniziative attuate dalle Maldive per cercare di limitare i danni.

https://pixy.org/6006855/

Nonostante ciò proviamo a considerare la situazione attuale e ciò che le Maldive ha fatto e sta facendo per “rilanciare” il comparto turistico. Si stanno dando da fare? Decisamente sì. I risultati? Prevedibilmente scarsi. Per ora. Il turismo è essenziale all’economia delle Maldive, checché se ne pensi e checché se ne valuti gli effetti a livello culturale. Di conseguenza le Maldive furono i primi Paesi a riaprire al turismo internazionale appena terminata la prima ondata di lockdown che aveva travolto i vari Paesi nella primavera del 2020. Una volontà politica che è stata un’esigenza economica e che anche in questo contesto ha fatto vedere quanto pesi sulla bilancia delle decisioni politiche le esigenze economiche a fianco se non all’interno di una qualsivoglia politica di ampio respiro.

Le modalità di riapertura al turismo intraprese dalle Maldive, ovvero di un Paese molto amato per le sue particolarità ambientali e per il suo appeal esotico agli occhi degli europei, ci illustrano anche i necessari standard di sicurezza che una meta turistica deve mettere in atto in risposta alle nuove esigenze create dal coronavirus. La riapertura è avvenuta già a partire dal 15 Luglio 2020 (al netto delle successive restrizioni ad inizio 2021).

E come era avvenuta questa riapertura? Qual era l’idea tramite cui le Maldive voleva incentivare i viaggi sul suo territorio?

Seguendo linee guida molto precise insieme a un programma di certificazione per garantire gli standard di sicurezza e igiene delle strutture. Proprio in questi giorni stanno riaprendo le guesthouse sulle isole abitate mentre i resort e i liveaboard su quelle disabitate, considerati meno a rischio per il loro naturale isolamento, erano appunto operativi fin dalla metà di luglio. Per spingere il turismo maldiviano, che lo scorso anno ha fatto segnare il record di 1,7 milioni di arrivi, il governo ha lanciato un nuovo, singolare programma: “Maldives Border Miles”.

Un po’ come fanno le compagnie aeree, ferroviarie o le grandi catene alberghiere con i programmi fedeltà, adesso quella prospettiva viene ampliata a livello nazionale. Si tratta del primo programma mondiale in assoluto di fidelizzazione di questo tipo. Proprio come capita – in questi mesi molto di meno – con i vettori o le alleanze internazionali – più viaggi più guadagni punti, miglia o altri bonus – i livelli di fidelizzazione sono di tre tipi: Aida (livello bronzo), Antara (argento) e Abaarana (oro) e a ciascun livello corrisponderà una serie di premi, servizi o benefici man mano che i punti dei turisti aumentano. I nomi degi diversi status sono in lingua dhivehi, l’idioma locale parlato anche da 350mila persone in India.

https://www.repubblica.it/viaggi/2020/10/12/news/idee_dell_era-covid_alle_maldive_il_programma_fedelta_e_nazionale-270327196/
https://maldives.net.mv/44586/maldives-border-miles-reward-yourself-whenever-you-visit-paradise/
Ovviamente i livelli si riferiscono a livelli specifici… quali ti senti di essere tu?… l’obiettivo è evidentemente di incntivo ovviamente. immagine tratta da: https://www.businesstraveller.com/business-travel/2020/09/29/maldives-border-miles-programme-launched/ (per avere una sintesi di questo programma , in inglese ovviamente …, potet far riferimento al seguente link: https://thepointsguy.com/news/maldives-border-miles/ e questo in italiano: https://www.travelglobe.it/maldives-border-miles-il-programma-di-fidelizzazione-per-chi-va-alle-maldive/ )

Quindi il “Maldives Border Miles” è il primo programma di fidelizzazione per i viaggiatori delle Maldive (e nella sua natura il primo mai prodotto da un Paese). L’iniziativa è stata presentata nel corso di una speciale cerimonia virtuale in occasione della Giornata Mondiale del Turismo 2020, dal Ministro del Turismo maldiviano Abdulla Mausoom. Si tratta quindi di un programma di promozione turistica che ha l’obiettivo di attirare (ri-attirare) cospicui flussi turistici e di riprendere il filo con un trend che era in forte ascesa fino allo scoppio della pandemia.

Per partecipare a questo programma basta iscriversi al “Maldives Border Miles” e viaggiare il più possibile (numero dei viaggi) o starci il più possibile. I punti vengono infatti assegnati in base al numero di viaggi e alla durata del soggiorno. Ma non solo:

Punti aggiuntivi saranno assegnati per visite celebrative di occasioni speciali.

https://www.webitmag.it/maldive-parte-il-programma-di-fidelizzazione-maldives-border-miles_145353/

Queste che seguono sono le dichiarazioni del Ministro del Turismo maldiviano a riguardo di tale programma:

“Maldives Border Miles è un programma che contribuirà ad aumentare la popolarità delle Maldive come destinazione turistica e fornirà maggiori opportunità per azioni di marketing e pubblicità – ha spiegato il ministro del Turismo Abdulla Mausoom – inoltre ritengo che questa iniziativa rafforzerà ulteriormente la notorietà del turismo maldiviano acquisita nei mercati chiave”.

https://www.repubblica.it/viaggi/2020/10/12/news/idee_dell_era-covid_alle_maldive_il_programma_fedelta_e_nazionale-270327196/

D’altronde questo Paese insulare, che conta 350mila residenti, puntava fortissimo sul 2020. Prima che la pandemia bloccasse il turismo internazionale, l’obiettivo era stato fissato a due milioni di visitatori. E ovviamente si rimase a numeri molto al di sotto non solo all’obiettivo iniziale ma anche a quelli del 2019 nonostante la riapertura delle frontiere del Paese gia dal 15 Luglio 2020:

Le Maldive hanno ricevuto nel 2020 un totale di 555.494 turisti internazionali. Nel gennaio 2021 il numero di arrivi si è attestato a 92.103 ed è poi aumentato a 99.397 il 3 febbraio 2021, con una media quotidiana di quasi 3 mila turisti. Nonostante il calo del 47,5% rispetto a quello del 2020, i turisti hanno trascorso le loro vacanze alle Maldive per una durata più lunga, con un soggiorno medio di 9,2 giorni nel 2021 (contro i 7,2 del 2020). 

https://www.tgtourism.tv/2021/06/turismo-alle-maldive-conseguenze-pandemia-107138

Oltre ovviamente alla ragnatela di regole che necessariamente dovevano essere in vigore anche in situazione di rilancio del turismo; ragnatela di regole che impediscono a gran parte dei viaggiatori di muoversi in serenità (ovviamente il turismo è un problema secondario rispetto al propagarsi della pandemia), senza citare le lunghe quarantene in entrata e in uscita. Ma nonostante ciò da quelle parti il cercare di riportare i turisti era una (ed è) una priorità.
 
Il programma fedeltà nazionale era entrato in vigore ufficialmente dal primo dicembre 2020. L’amministrazione si aspetta da questa iniziativa, “sicuramente fra le più originali messe in campo nel mondo e che si unisce per esempio ai visti extralarge di alcune destinazioni caraibiche come Anguilla, Barbados o Aruba”, un aumento notevole dei flussi turistici, vitali per un’industria del turismo la cui maggior parte delle entrate è in valuta estera.

“La nostra sincera speranza è che questo programma aiuti ad aumentare la visibilità della destinazione producendo un impatto positivo sull’industria del turismo, oltre ad incrementare il tasso di arrivi turistici in futuro. Non vediamo l’ora di attuarlo con successo nei giorni a venire” ha spiegato Thoyyib Mohamed, Managing Director di Maldives Marketing and Public Relations Corporation.

Considerate che sebbene il turismo è in rilancio ancora non è ritornato sui numeri del 2019. Alla pandemia si è sommata la instabile situaizone geoipolitica. La Russia era uno dei paesi che forniva un numero di turisti in forte ascesa (dal punto di vista nuemrico), la Cina lo era già da molto tempo (e come abbiamo visto per Hainan la Cina ha ecrcato di dare una svolta alla crescita del turismo interno con il cercare di tenersi i suoi turisti domestici). I dati turistici ufficiali fornitici dall’UNWTO,relativamente al 2022 e comparati con quelli del 2019, sono i seguenti: https://www.unwto.org/tourism-data/global-and-regional-tourism-performance

Ma cosa si era/sta facendo per la sicurezza? Diciamo innanzitutto che l’impatto del coronavirus alle Maldive era limitato (almeno dai dati forniti dagli organi competenti). Al 20/01/2021 la John Hopkins University registrava 14582 casi e 49 morti dall’inizio della pandemia ( https://covid19.who.int/ ). La vostra fonte preferita, wikipedia, si basa proprio sui dati raccolti da questa università ( https://github.com/CSSEGISandData/COVID-19 ) ma presenta i dati del dipartimento specifico che li raccoglie (l’altra li mettono in rappresentazione planetaria) e quindi è leggermente più aggiornata motivo per cui nella medesima data segna 14633 casi e sempre lo stesso numero di vittime ovvero 49. Sono dati abbastanza limitati. L’appello al normale distanziamento della popolazione alle Maldive arriva fino ad un certo punto proprio perché gli abitanti sono principalmente concentrate in poche isole se non in una sola (Malé) dove il distanziamento è difficile ….

Foto di Jonny Belvedere da Pixabay

Ad ogni modo l’attenzione del governo maldiviano era ovviamente rivolta anche a non far proliferare la diffusione del virus all’interno del territorio nazionale, motivo per cui per entrare nel Paese occorreva esibire un test molecolare con risultato negativo effettuato non prima di 72 ore dallo sbarco all’aeroporto internazionale di Malé. Dall’Italia in quel momento (in pandemia) i viaggi “di piacere” non erano consentiti (per vedere lo stato attuale delle situazione nei vari Paesi si fa sempre riferimento al sito della Farnesina che costantemente monitora e aggiorna: http://www.viaggiaresicuri.it/ ), infatti (12/10/2020):

Su scala mondiale, senza ragioni stringenti ma appunto per turismo, al di fuori dei paesi dell’area Schenghen e di quelli extra-Schenghen per i quali esistono misure specifiche, dall’Italia si può infatti viaggiare senza necessità di motivazione solo da e per Georgia, Tunisia, Ruanda, Giappone, Repubblica di Corea, Thailandia, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Uruguay, salvo mettersi in isolamento fiduciario al rientro in Italia.

https://www.repubblica.it/viaggi/2020/10/12/news/idee_dell_era-covid_alle_maldive_il_programma_fedelta_e_nazionale-270327196/

Ma la voglia e la necessità di riaprire i battenti alle Maldive erano forti, da qui queste affermazioni di Gordon Andrew Stewart, ovvero del Chief Executive Officer and Managing Director di Maldives Airports Company Limited

“Il programma Maldives Border Miles è un modo innovativo per attrarre viaggiatori globali alle Maldive – -per sostenere un turismo sicuro ci stiamo concentrando sulla salute dei nostri passeggeri e del personale. Abbiamo adottato una serie di misure per assicurare che il Velana International Airport sia un aeroporto sicuro per tutti i nostri viaggiatori. Recentemente abbiamo ottenuto la certificazione ACI International Health Accreditation Association che riconosce i nostri sforzi nell’implementare misure volte a garantire salute e sicurezza per i passeggeri durante il loro viaggio”.

Questo ci rimanda al fatto che le Maldive sono state tra i primi Paesi a riaprire al turismo internazionale (ovviamente il turismo domestico è poco rilevante in quel contesto), in quanto il turismo è l’elemento che fa entrare valuta estera in questo arcipelago. Così si era riaperto il turismo fin dal 15/07/2020.

Essendo l’economia delle Maldive basata sul turismo, il governo aveva necessità di agevolarlo al netto dei rischi. Le misure adottate erano rigorose ma allo stesso tempo le Maldive dovevano necessariamente ri-accogliere i turisti in maniera anche abbastanza “aperta” rispetto a tante altre destinazioni turistiche più preoccupate a contenere il contagio. Questo era anche possibile perché le Maldive possono contare su un enorme arcipelago di isole per la gran parte deserte. Un turismo che già di per se stesso non si basava (e non si basa) sull’affollamento e dove il “distanziamento” fa parte delle prerogative del viaggio. Avevano quindi anche la possibilità, nell’ambito del covid-19, di poter dedicare intere isole ad un numero limitato di turisti se non addirittura ad un uso esclusivo di coppie o nuclei familiari (tendenza che era già in atto in periodo di pre-pandemia e che quindi tale situazione potrebbe ancor più incentivare). Questo va detto, al netto di chi in quell’isole deserte, per un motivo o per un altro, erano rimasti bloccati per un lungo periodo proprio a causa del blocco aereo 8ma erano ovviamente numeri piccoli, anche se ciò non era di consolazione per quei individui…).

Questa necessità delle Maldive di aprire il prima possibile al turismo per non perdere totalmente i potenziali introiti della stagione estiva 2020, si poteva ben notare nelle esternazioni datate al 23 Giugno 2020 (inizio estate) del Presidente maldiviano Ibrahim Mohamed Solih in cui dichiarava la ferma volontà a riaprire “in sicurezza” a partire dal 15 Luglio 2020. Dichiarazioni che guardavano con occhio molto interessato all’Italia in quanto storico Paese di turisti per le Maldive. Il Presidente maldiviano dichiarava che non sarebbe stata necessaria alcuna quarantena per i passeggeri all’arrivo e non sarebbe stata necessaria neppure sostenere eventuali esami in loco. Si propsettava quindi la riapertura del Paese anche se limitata ai soli resort, mentre per hotel e guest house l’apertura sarebbe stata posticipata al giorno 1 Agosto 2020. Non un lasso di tempo così ampio rispetto l’apertura dei resort, ma considerando il periodo estivo anche quindici giorni hanno un impatto assai notevole. Il 30 Luglio 2020 arrivò un’ulteriore doccia gelata per hotel e guest house in quanto la loro riapertura fu rimandata prima a Settembre 2020 e poi fu ulteriormente soggetta ad altre proroghe. Come vedete non siamo solo noi in Italia che “navighiamo a vista”.

Ad ogni modo da più parti si sottolineava e si sottolinea come le Maldive erano comunque una delle poche mete aperte (e con minori restrizioni) ai turisti. Questo al netto della possibilità di viaggiare data dai paesi di provenienza ai propri cittadini. L’Italia rientrava tra quei (tanti) Paesi che vietava di viaggiare ai propri cittadini se non per particolari motivi. A titolo di esempio si prenda per esempio questo servizio di skytg24 datato 11/11/2020, basato su un precedente articolo di Forbes, si dice per l’appunto che:

 le Maldive, che secondo Forbes sonoun altro esempio di Paese che è riuscito a mantenere bassi i contagi nonostante sia rimasto aperto ai turisti . Per entrare alle Maldive non servono test e non ci sono restrizioni

https://tg24.sky.it/mondo/2020/11/12/coronavirus-turisti-viaggi-paradisi#00

Onestamente non so da dove abbiano preso questa informazione di una così totale apertura. Di sicuro se anche fgosse stato così almeno alla data in cui questo servizio è stato fatto, almeno per quanto riguarda dalla prima metà di dicembre 2020 le cose sono decisamente cambiate seppur il Paese è rimasto aperto al turismo. Nonostante è pur vero che le Maldive siano un Paese rimasto aperto al turismo in verità per entrarvi dei test erano richiesti come ci ricorda il sito Viaggiare Sicuri che è il sito ufficiale del Ministero degli Esteri italiano e che è in assoluto il sito (ovviamente!) più affidabili per informazioni in tal senso. Qua si riporta quanto segue:

11.12.2020 MALDIVE: Covid-19. Aggiornamento: Il Governo delle Maldive ha riaperto le frontiere del Paese a partire dal 15 luglio, ma, a partire dal 25 agosto, a causa dell’aumento dei casi nella zona, ha annunciato – fino a nuovo avviso – alcune restrizione nella regione di “Greater Malè  (nelle isole di Male’, Hulhulmale’ e Villingili), dove il movimento dei veicoli rimane interdetto fra le 20:00 e le 5:00 e viene applicato il coprifuoco dalle 22:00 alle 5:00.
Poiché tali disposizioni potrebbero variare con scarso o nessun preavviso, si suggerisce sempre di monitorare la situazione sul sito Viaggiare Sicuri e sui siti istituzionali delle Maldive.
Le procedure per l’ingresso dei cittadini stranieri (per motivi di turismo) restano le stesse in vigore precedentemente alla chiusura delle frontiere per la diffusione del COVID-19 (visto ingresso obbligatorio). 
Le Autorità Maldiviane hanno disposto, tuttavia, che, a partire dal 10 settembre è necessario presentare anche un PCR test (tampone COVID) dall’esito negativo per poter fare ingresso nel Paese.
Per maggiori dettagli è consultabile la Guida per la Ripartenza del Turismo nelle Maldive, pubblicata dal Ministero del Turismo di Male’ e disponibile sul sito web dell’Ambasciata d’Italia in Colombo.
Permane il divieto di ingresso e attracco e sbarco per le navi da crociera, yachts e barche safari.
Si ricorda che il DPCM 3 dicembre 2020 non consente spostamenti per turismo verso i Paesi inclusi nell’elenco E dello stesso DPCM, che comprende anche le Maldive, e che, per i rientri dalle Maldive, al momento, continua ad essere prevista la quarantena fiduciaria di 14 giorni presso la propria abitazione

http://www.viaggiaresicuri.it/country/MDV

Comunque in Italia (su input dell’allora Ministro italiano della Salute Roberto Speranza) durante le vacanze natalizie 2020-21 (ovvero nel periodo in cui veniva lanciato il programma Maldive Border) era in vigore il DPCM del 3 Dicembre 2020 che manteneva tutte le restrizioni e che non consentivano viaggi di piacere dall’Italia all’estero (e quindi ovviamente non consentiva viaggi alle Maldive se non per particolari motivi come quelli lavorativi …). In più per i pochi “sfortunati” che avevano fatto un “viaggio di lavoro” alle Maldive sotto il periodo di natale:

sottolineo che per viaggi, anche di lavoro, alle Maldive nel periodo tra Natale e Capodanno al rientro in Italia sarà obbligatorio sottoporsi a quarantena e a sorveglianza sanitaria per 14 giorni.

https://www.impiegatagiramondo.it/mondo/maldive/coronavirus-situazione-maldive/

Ora al netto della facile ironia su questi viaggi di lavoro è ovvio che comunque non erano tanto questi pochi “lavoratori” che incrementarono il portafoglio del governo maldiviano. Anche se hanno un grande valore sotto il profilo del marketing e nel mantenere vivo lo stereotipo di appeal del paese a cavallo dell’equatore, gli obiettivi delle Maldive in quanto ad ingressi turistici erano decisamente ben diversi.

Ad ogni modo anche il successivo DPCM del 14 Gennaio 2021 non portò aggiornamenti a questa situazione (vedere l’aggiornamento in: http://www.viaggiaresicuri.it/ a questa pagina trovate una bella sintesi della situazione allora in atto, proposta dal touringclub) . Quel sopracitato DPCM allungò il divieto di spostamento tra le regioni fino al 5 Marzo. Quindi diciamo che il programma atto alla promozione turistica delle Maldive che abbiamo visto all’inizio (Maldive Boarder), può essere considerato una buona idea ma almeno per l’Italia (e stessa situazione per l’Europa) era già destinato a cadere nel vuoto.

In generale, tra le due anime delle Maldive che spingevano in direzione opposte riguardo al turismo (chi lo voleva favorire, chi lo voleva limitare). La tendenza a sviluppare il turismo era ovviamente già in atto ma di sicuro l’insorgere della pandemia portò il governo a cercare di favorire ancor più il turismo in mancanza di altri sbocchi per l’economia maldiviana. Lo si vede anche da alcuni recentissimi emendamenti al Maldive Tourism Act (si evda per esempio il seguente articolo: https://timesofaddu.com/2020/12/28/president-ratifies-10th-amendment-to-tourism-act/ )

Per quanto riguarda l’attuale situazione, attualmente le Maldive non sono soggette a restrizioni ma vista la rapidità con cui le cose cambiano, vi inserisco il link per essere sempre aggiornati: https://www.viaggiaresicuri.it/find-country/country/MDV (COSI’ POTETE VEDERE ANCHE ALTRE INFORMAZIONI PER CHI VIAGGIA)

27.12.2022

MALDIVE: COVID-19. AGGIORNAMENTO

A partire dal 13 marzo 2022 l’ingresso alle Maldive non è più soggetto a restrizioni.
Non viene pertanto più richiesto il test PCR da presentare all’arrivo o all’uscita e non vi è più obbligo di quarantena.
Tutti i viaggiatori in arrivo, indipendentemente dal loro status vaccinale, sono tenuti esclusivamente a compilare una dichiarazione sul proprio stato di salute entro 96 ore dall’arrivo/partenza (IMUGAhttps://imuga.immigration.gov.mv/). 

Per maggiori informazioni si rimanda a questo sito .

Notate che il vaccino covid non è importante però è ritornato ad essere importante quello per la febbre gialla per chi proviene da zone a rischio (o vi è semplicemente transitato) ….

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